lunedì 1 ottobre 2012

Le elezioni si decidono a Wisteria Lane

Sulle mappe degli staff di Obama e Romney gli stati cerchiati in rosso, i cosiddetti "battleground states" sono pochi. La stragrande maggioranza del paese è considerato "fly over": un posto da guardare dal finestrino dell'aereo. Il Sud è repubblicano, gli stati centrali pure, le coste con le loro immense metropoli sono democratiche: inutile impegnarsi più di tanto. Tutti i comizi, i messaggi pubblicitari, i volontari sono mobilitati negli stati in bilico: Ohio, Colorado, Nevada, Iowa, Florida, New Hampshire, Virginia, Nord Carolina e Wisconsin.
Ma anche a livello locale ci sono dei territori dati per persi (o vinti): le città tendono a votare a sinistra, le zone rurali a destra. L'ultimo campo di battaglia sono i sobborghi.



Quell'infinita serie di cul de sac di villette con giardino dove vivono le famiglie stanche della caos urbano, attrate da scuole migliori e spazi più grandi, dove il giornale lo lanciano i ragazzini in bicicletta e devi prendere la macchina per comprare un litro di latte.
Insomma: la via di "Desperate Housewives".

Storicamente sono sempre state aree piuttosto conservatrici, ma di tutti i territori urbani sono quello che è cresciuto -e cambiato- di più. Secondo uno studio del Brookings Institute di Washington D.C., questi eleganti quartieri dormitorio infatti non sono più abitati esclusivamente da famiglie bianche benestanti. Ispanici e afroamericani hanno cominciato ad apprezzali, anche grazie a nuovi comprensori di appartamenti accessibili anche a chi non ha un reddito annuo a sei cifre. Per la prima volta ci sono dei sobborghi in cui le minoranze etniche sono diventate la maggioranza. Succede a Las Vegas ma anche in Florida.

L'elettore medio democratico ha sempre snobbato la vita a Suburbia, giudicandola noiosa e conformista: ristoranti in franchise, enormi centri commerciali, nemmeno l'ombra di un museo o di una qualche iniziativa culturale.
Per le minoranze etniche e soprattutto per gli immigrati, però, la casa con giardino nei sobborghi segna un punto di arrivo: l'ingresso ufficiale nella middle class, la vera protagonista di questa elezione. A scegliere l'inquilino della Casa Bianca insomma, saranno le case di migliaia di Wisteria Lane.

Nessun commento:

Posta un commento