SCATTI

FOOD TRAILERS
Intanto chiariamo subito che non hanno nulla a che fare con i nostri carrozzoni di panini, quelli con i barattoli di sottaceti antichi e wurstel di dubbia igiene.
I food trailer sono delle meravigliose roulotte, più o meno grandi, con un menù limitato (cinque o sei opzioni) ma specializzatissimo: cucina creola, tacos tex mex, hamburger rivisitati... In genere ce n'è quattro o cinque parcheggiati intorno a un baracchino che vende da bere.
Prezzi un po' più alti di Taco Bell, ma non c'è paragone!!

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Insegne, Kansas

Molti agricoltori ricevono sovvenzioni per non coltivare la terra (e non alterare il mercato). Questo qui in particolare pare abbia passato molto del suo tempo libero in una fucina per forgiare decine e decine di insegne.

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 Nowhere, Kansas

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Monumento in ricordo delle  vittime dell'attentato del 19 aprile 1995, a Oklahoma City. 

C'è qualcosa di insolito in questa serie di sedie - 168, una per ogni vittima, diciannove più piccole per i bambini che si trovavano all'asilo dentro l'edificio.
E' sobrio. Serve solo a ricordare, non a celebrare.
Ai due margini di quello che un tempo era l'Alfred Murrah Building ci sono due archi di cemento, su uno c'è scritto 9,01, sull' altro 9,03. Lo spazio compreso tra i due è il minuto dell'esplosione e del crollo.
Semplice, pulito, riflessivo. Quello che i monumenti americani non sanno essere (quasi) mai.
Fa pensare allo squarcio nel muro della stazione di Bologna e all'orologio fermo alle 10,02 di trent'anni fa: una ferita rimasta lì per non dimenticare.
In America è raro scindere il ricordo dalla celebrazione. Ad Atlanta, dove nel 1996 un altro estremista di destra, Eric Rudolph, piazzò un ordigno nel parco vicino al Villaggio Olimpico (le vittime per fortuna furono soltanto due, i feriti 111), oggi non è possibile ritrovare il punto dell'esplosione. Tutto è stato ricoperto dal prato. In un angolo del parco c'è un mosaico di marmo con le parole di Bill Clinton che celebra lo spirito americano e incita il paese ad andare avanti. L'America ha ubbidito, così rapidamente che non se ne ricorda più nessuno. Le ferite diventano medaglie da appuntarsi sul petto.

La stessa cosa è stata fatta a New York. L'unico monumento possibile era quello temporaneo, un'idea geniale, secondo me: due fasci di luce bianca che ogni sera riempivano il vuoto nello skyline di Manhatthan. Ground Zero adesso è la base di un nuovo grattacielo, si chiama Freedom Tower e sarà difficile per chi non conosceva New York immaginare dove fossero le Twin Towers.

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Little Italy, San Francisco

Sul ciglio della strada a contemplare l'America

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