domenica 30 settembre 2012

Il granaio del mondo è un serbatoio di voti


Poche cose al mondo possono essere monotone come attraversare il Kansas occidentale in macchina. Campi di granturco, campi di mais,  campi di miglio; ogni tanto degli enormi silos pieni di granturco, miglio e mais.
Anche lungo l'unica striscia di asfalto che taglia i campi ci sono poche varianti: ottanta per cento Tir carichi di granturco & Company, diciannove percento di pick up truck e un 1% che include due sidecar, una Fiat Cinquecento, tre harley e una Nissan targata Texas, la mia.

Dopo sei ore di macchina c'è finalmente Garden City, nome originale e poco descrittivo per un paesino che non profuma di violette ma di allevamenti bovini, macelli e impianti per il confezionamento della carne.

giovedì 27 settembre 2012

La Cast

                                          (Austin, TX)


Immaginate un consiglio regionale che è in sessione un anno sì e un anno no, e mai per più di 140 giorni consecutivi. Pensate quanto tempo libero per festini a tema, incontri con questuanti, quanti nastri da tagliare e sagre dove baciare bambini. Non sarebbe meraviglioso? Pensate a quanta altra gente si metterebbe in fila nelle segreterie di partito per chiedere un posto in lista.
Un parlamentino del genere esiste, è quello del Texas (24milioni di abitanti, il 7,8% degli Stati Uniti). La sessione del 2011 è durata da fine gennaio ad aprile, e adesso sono tutti a fare la ricreazione sino al 2013.

martedì 25 settembre 2012

Jack Kerouac in due parole



Dunque.
Trenta dollari sono € 23, 18.
8,57 galloni sono 32,28 litri.

La benzina in Texas costa 0,72 al litro.
Sì, anche io me ne andrei spensieratamente on the road.

sabato 22 settembre 2012

Remember the Alamo? E' dove si smontano le riforme di Obama


Nel 1744 l'Alamo era una missione fondata dai preti spagnoli, oggi invece è la maggiore attrazione turistica del Texas. Nei due secoli e rotti che stanno in mezzo, l'Alamo è stato una piantagione di cotone, il titolo di un film di John Wayne e, soprattutto, il teatro di una battaglia della rivoluzione texana.

E' un nostro diritto!!



Per noi europei, l'impulso è quasi irresistibile. Ma anche se l'occasione si presenta,  è meglio evitare di affrontare con un americano (specialmente del sud, specialmente del Texas) l'argomento armi. Nella maggioranza dei casi farete un ottimo esercizio di retorica, vi ribollirà il sangue, ma vi scontrerete contro un muro di gomma e non ne caverete niente.
Parlo per esperienza.
il mio ultimo interlocutore -ma il seguente copione può essere declinato in molte altre varianti - si chiama Matt, è laureato in medicina e voterà Obama alle prossime elezioni. Prende in giro suo fratello che voterà per Mitt Romney, ma ogni tanto il sabato l'accompagna al poligono di tiro e in casa ha una pistola.