venerdì 26 ottobre 2012

Consigli per Mitt Romney

Se Mitt Romney dovesse essere eletto, troverebbe molto difficile mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Una in particolare: quello che farà il primo giorno del suo mandato.
"On day number one" ha promesso di, nell'ordine: dichiarare la Cina un manipolatore di valute, abolire l'Obamacare, presentare una riforma delle leggi sull'immigrazione, approvare costruzione dell'oleodotto Keystone, presentare un proposta di legge per stimolare l'economia, e molto altro ancora.
Considerato che il primo giorno il nuovo presidente lo passerà seduto con i suoi collaboratori nello Studio Ovale, ci permettiamo di dare un suggerimento a Mitt.

Se dovesse vincere, gli converrebbe chiamare a raccolta Todd Akin, candidato al Senato del Missouri, e Richard Mourdock, dell'Indiana, per fargli una bella ramanzina e magari una lezione su come contare sino a dieci prima di parlare.

Akin, per rinfrescarci la memoria, è quello dello "stupro legittimo". Mourdock invece, nel dibattito finale contro gli altri candidati allo stesso seggio, ha detto che "anche se una gravidanza è il risultato di uno stupro, è qualcosa che Dio ha voluto". Sia fatta la sua volontà, insomma.
La sua uscita potrebbe mettere a rischio la sua elezione e diminuire il numero di seggi conquistati dai Repubblicani. Oltre, ovviamente, a mettere in difficoltà Romney.

Non che il candidato repubblicano abbia vedute particolarmente liberali sull'aborto, ma gli va riconosciuto un risultato: è riuscito a tenere la religione (è il primo candidato mormone) fuori dall'arena politica. Qualcosa che gli altri candidati evidentemente non sanno fare.

Nessun commento:

Posta un commento