venerdì 5 ottobre 2012

I love Sergio! Sergio for president!

"Sergio è fantastico, è un genio! Quando gli ho stretto la mano gli ho detto: mister Marchionne, vorrei che lei potesse candidarsi a presidente degli Stati Uniti. Mi ha risposto che il lavoro che fa gli piace troppo, e di non chiamarlo mister Marchionne, ma soltanto Sergio".
Ogni volta che ne pronuncia il nome, accentando la i, Sergìo, Lisa Copeland alza lo sguardo come una ragazzina che parla di una rockstar.
Capelli biondi cotonati e generose dosi a fondotinta a coprire le rughe, Lisa dirige una concessionaria Fiat ad Austin, nel Texas. Per la precisione, è la miglior venditrice di tutti gli Stati Uniti: nella terra dei Suv e degli enormi pick up, è riuscita a battere tutti i record vendendo 110 Cinquecento in un solo mese, lo scorso aprile.

Un traguardo che  è stato premiato con una visita in concessionaria di Sergio Marchionne. All'inizio dell'anno il responsabile Fiat per il Nord America, Tim Kuniskis, le aveva promesso che se avesse superato le cento unità avrebbe potuto invitare una celebrità a sua scelta. E mentre Lisa comprava Cinquecento da concessionari di altri stati per avere una scorta sicura, il nome che circolava tra i dipendenti era quello di George Clooney, che di Fiat è anche il testimonial. Ma Lisa aveva altre aspirazioni: voleva conoscere personalmente il manager in maglioncino blu, "l'uomo che ha salvato Chrysler e tutta l'industria automobilistica americana, una persona meravigliosa!".
A conquistarla, racconta, è stato il discorso fatto da Marchionne due anni fa a tutti i rivenditori Chrysler. "Vi faccio una promessa in cambio di una promessa, ci ha detto. Non lo conosci? E' un discorso molto famoso" dice sorpresa come se si trattasse dell'Ich Bin Ein Berliner di Kennedy. "Sergio ha fatto l'impossibile, io non credevo che Chrysler si potesse salvare, e vendo le loro macchine dagli anni Ottanta. Lui invece ce l'ha fatta. Ha Salvato Chrysler e tutto il settore auto, e milioni di posti di lavoro".

"All'ultima convention eravamo seimila rivenditori da trentacinque paesi, e Sergio ci ha ringraziato, perché come lui abbiamo mantenuto la promessa. C'é stato un applauso di dieci minuti, e giuro che c'erano colleghi di cinquant'anni che piangevano".
Quando le diciamo che le lacrime agli occhi Marchionne le fa venire anche dall'altra parte dell'Atlantico, ma per motivi diversi, si dispiace. "Lo so, e non capisco. Vorrei tanto che fosse amato come qui. Ed è un peccato, perché la Fiat è la sua passione, anche se in America conta solo per il 3% delle vendite del gruppo. Non so quante lingue parli, ma l'Italia è il paese che ama". Dice proprio così, l'Italia è il paese che ama.
Lungo il marciapiedi ci sono palloncini bianchi rossi e verdi, e in un angolo della concessionaria c'è un modello originale degli anni Sessanta,  prestito di un cliente affezionato. Tutti i dipendenti guidano una Cinquecento, e in buona parte hanno imparato a guidare con il cambio manuale. Anzi, dice Lisa, "solo metà di quelle che vendiamo sono automatiche".
A spiegare il successo di Austin è una popolazione insolita per il Texas. Molto giovane e creativa, attenta all'ambiente e aperta alle novità. Per fare un paragone, la seconda concessionaria per vendite è quella di Los Angeles, che però ha dieci volte gli abitanti di Austin. "Sicuramente cinque anni fa non sarebbe andata così, ma adesso anche chi ha i soldi sta più attento a come li spende, e a quindicimila dollari, la Cinquecento è una macchina molto economica, anche nei consumi".
Che il pieno sia una preoccupazione anche qui è difficile da credere: al distributore più vicino alla concessionaria di Lisa la benzina costa 72 centesimi di euro al litro. Il Texas produce un quarto del petrolio americano, le trivelle sono uno dei simboli dello stato, tanto da comparire sulle targhe automobilistiche insieme alla sagoma di un cowboy e allo Space Shuttle di Houston.
Sulla nuova Cinquecento di Lisa però, non ci sarà una targa convenzionale.
"Prima di uscire dal mio ufficio" -lo stesso dove la incontriamo oggi: su una mensola c'è una Cinquecento di Barbie, ordinata in Italia, accanto alla bottiglia di champagne che le ha portato Marchionne - "Sergio mi ha chiesto cosa potesse fare per me, e anche se Tim mi aveva detto che era impossibile, io gliel'ho chiesto: una Cinquecento Abarth fucsia, unico modello, con il suo autografo sul cruscotto. Arriverà fra qualche mese, ho già ordinato alla motorizzazione la targa personalizzata: 'Texas loves Sergio' ".

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