sabato 22 settembre 2012

Remember the Alamo? E' dove si smontano le riforme di Obama


Nel 1744 l'Alamo era una missione fondata dai preti spagnoli, oggi invece è la maggiore attrazione turistica del Texas. Nei due secoli e rotti che stanno in mezzo, l'Alamo è stato una piantagione di cotone, il titolo di un film di John Wayne e, soprattutto, il teatro di una battaglia della rivoluzione texana.

Ebbene sì, anche i texani hanno fatto la rivoluzione. Nel 1835, per l'esattezza, incassando una colossale batosta qui a San Antonio (dove si trova il fortino dell'Alamo) e rifacendosi solo dopo, con la battaglia di Gonzales.
Di quei dieci anni di indipendenza repubblicana il Texas va ancora orgoglioso, anche se in tempi più recenti ha significato soltanto smontare una ad una le riforme di Barack Obama.
Washington fa la felicità di tutti gli ispanici, sollevando milioni di giovani latinos dall'incubo della deportazione?
Benissimo, il governatore Rick Perry -repubblicano, ça va sans dire- ce la mette tutta per rendere più complicato alle minoranze etniche l'accesso ai seggi, richiedendo un documento di identità che in molti non hanno: prima bastava la semplice tessera elettorale. Farsi un nuovo documento richiede soldi, spesso un lungo tragitto in macchina e almeno una giornata di lavoro sprecata in fila in un ufficio pubblico.

Obama riforma la sanità, garantendo a tutti i cittadini un'assicurazione sanitaria?
D'accordo, ma il Texas (lo Stato con la più alta percentuale di cittadini non assicurati, il 26%) rifiuta i fondi federali che gli permetterebbero di pagare l'assistenza anche ai più poveri.

Remember the Alamo? Sì, ma nel rispetto della tradizione d'oltreoceano, la rivoluzione fu fatta solo per separarsi dalla repubblica madre: la giustizia sociale e le differenze di classe non c'entravano granché.

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